giovedì 18 novembre 2010

L'università non serve a niente

La yamauba, strega dei monti giapponese
..così esordì, qualche anno fa, una futura parente acquisita nel mezzo di un discorso sulla difficoltà di trovare un lavoro degno di questo nome in una città del sud Italia, nonostante una laurea ottenuta con un'ottima votazione e tantissima fatica. Detta parente, da sempre incomprensibilmente invidiosa, non vedeva l'ora di togliersi questa soddisfazione, dicendomi, più o meno: "No, no cara mia, all'università non vi insegnano niente ..poco importa se ti sei spaccata la schiena per 4 anni studiando giapponese, se in sede di tesi hai presentato un premio Nobel giapponese resuscitato, se hai intervistato di persona la strega dei monti...
...purtroppo la verità è che l'università non serve a niente!"

...dimenticò di aggiungere: "Faresti meglio a fare come me e sbatterti  un mucchio di persone a caso, prima o poi troverai il letto giusto che ti farà avere un superlavoro..ci sono riuscita persino io che non capisco una ceppa! "
Ebbene, se tutto va come mi auguro che vada...non vedo l'ora di ricacciarle le parole in gola!

3 commenti:

  1. ciao cicciola, ora anche io ti seguo....compliment gi u2 piaccione anche a me, la mia preferita è numb
    baci
    Anto

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  2. thank you so much for visiting my blog and entering my candy, i came to visit you and love looking around your blog, but my italian is terrible can you please add a translator to your blog. Grazie
    smiles
    Paola

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  3. Voglio raccontarti della laurea di mio figlio. Devo dire che è il primo che si laurea sia nella mia famiglia che in quella di mio marito, perciò zii e cugini erano orgogliosi di lui, quasi tutti almeno. Il giorno della discussione della tesi io e mio marito non stavamo nella pelle, dopo tanti sacrifici nostri(operaio a basso reddito mio marito e donna delle pulizie io) ma sopratutto quelli del ragazzo che ha fatto veramente di tutto,dalla vendemmia al cameriere in spiaggia per pagarsi le tasse e i libri. Telefono a mia cognata che in quegli anni premiava mio figlio ad ogni esame superato con un bel tiramisu, e le dico con gioia "Sto andando a vedere quando il rettore lo chiamerà dottore." E lei "Ma guarda che questa non è una vera laurea, me l,ha detto anche mia figlia e a lei lo ha detto il fidanzato che è avvocato. Questa è poco più di un diploma, non gli servirà a niente." Io ho ribattuto e poi ho chiuso subito la telefonata ma ti giuro che mi ha avvelenato quella gioia pura che sentivo fino a quel momento. Sono stata felice ugualmente e ho pianto come penso ogni mamma, ma in fondo avevo come una punta di spillo. E forse era questa la sua intenzione non potendo provare lei quele sensazioni le dava fastidio le provassi io. Non l'ho perdonata per un bel pezzo, ma poi... il rancore avvelena chi lo prova. Perciò l'unica cosa che posso dirti sono le parole del poeta "non ti curar di lor, ma guarda e passa."

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