domenica 22 aprile 2012
Interrogativi
Alcuni esempi di domande chiave che i miei suoceri periodicamente ci pongono:
Dopo un'occasionale visita:
"Domenica pranzate da noi?"
"NO!"
"Ah!"
In occasione della partita della locale squadra di calcio:
"Vedete la partita da noi?"
"NO!"
"Ah!"
Nelle festa comandate:
"State da noi?"
"NO!"
"Ah!"
Di sabato sera:
"Uscite con noi?"
"NO!"
"Ah!"
Ma la più bella è quando, all'avvicinarsi della sera, mio suocero ci chiede:
"Avete da mangiare?"
-_-
(senza parole)
Miei cari suoceri, ecco quello che la vostra (in genere) dolce e paziente nuora (per voi faccio sempre volentieri un'eccezione) vorrebbe taaaaaanto farvi notare, ma per ovvie ragioni non può:
1) che ci crediate o meno, anche se per ora il Superenalotto non si è degnato di benedirci neanche con una miserrima vincita, siamo ancora in grado di concederci 3 pasti al giorno, e cioè colazione, pranzo e cena. E se ci va, qualche volta facciamo anche la merendina.
2) mio marito (che è sempre vostro figlio e quindi certe cose dovreste saperle) non è mai stato un grande tifoso, guarda la partita semplicemente perchè la sua indole di maschio gliela fa ritenere comunque un programma TV gradevole. Vi assicuro che la mancanza della TV pay-per-view che non ci consente di vedere tutte le sacrosante partite ogni sacrosanta domenica non gli causa nessuna allergia improvvisa.
3) il sabato, la domenica, le vacanze e le feste comandate..non ci siete solo voi! In primis ci siamo noi due, poi c'è anche la famiglia della vostra adorata nuora, poi ci sono gli amici. Se rimane uno spazietto, allora forse ci siete voi.
4) siamo sposati da meno di 7 mesi e amiamo la semplice compagnia l'uno dell'altra.
5) so che alcune attività ginniche notturne (ma anche diurne) per voi sono solo uno sbiadito, e neanche tanto piacevole, ricordo..ma noi ancora le si fa ;)
Quindi mio adorato suocerame, ci facciamo sentire noi, state rilassati ;)
sabato 21 aprile 2012
Basta piangersi addosso (post semi-serio)
Okay. Affrontiamo la realtà. Un po' sarà stato il matrimonio e il cambiamento che ha portato. Un po' magari non è il miglior anno che io abbia mai vissuto, quello in corso (ma neanche il peggiore, a onor del vero..è meno male!). Fatto sta che questi mesi sono stati duri. C'è stata una nuova vita a cui adattarsi, e c'è la vecchia che non vuole del tutto uscire. C'è un lavoro che.....uhm, come dire...beh, non ci sono altri termini, così com'è fa schifo. Non sono una libera professionista, sono una schiava..poco pagata, molto sfruttata, e per giunta dopo un primo inizio ora non sto imparando più niente. C'è una quotidianeità che non va bene, poche frequentazioni reali, molte virtuali, con cui si rischia sempre più spesso di cadere in fraintendimenti (anche quelli più virtuali che reali, anche se non ci giurerei). E poi ci sono le vecchie preoccupazioni di sempre, lì in un angolo in agguato.
Ebbene, mia cara Satoko, che vogliamo fare? Vogliamo forse continuare a perpetrare la valle di lacrime di biblica memoria? Vogliamo che i buoni propositi rimangano nel cassetto, mentre diventiamo sempre più lunatiche e arrabbiate col mondo? E soprattutto, vogliamo che il maritino si scocci della sua mogliettina nuova di zecca prima di subito?
La risposta...è no, direte voi. È vero, è no. Non è però poi così facile metterla in pratica. Ma sapete che c'è? non voglio sprecare più un attimo. Da ora, h.1:23 di una notte tra il venerdì e il sabato, cambierò il mio atteggiamento verso il mondo, e sono certa che anche le cose pratiche seguiranno.
Fatemi gli auguri ;)
PS: una cara amica (virtuale, ma non per questo meno reale) mi ha fatto dono di una bella e lunga chiacchierata, dalla quale è scaturito l'inizio di questa pace dei sensi (che spero duri) e alla fine mi ha chiesto di non fare la pigra e aggiornare il blog..Susanna, questo è per te! ;)
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